Buon Natale

Carissimi amici, con grande gioia e speranza attendiamo la nascita di
Gesù. In questo momento di difficoltà e preoccupazione, per il mondo intero,
abbiamo la certezza che il Signore non ci abbandonerà mai!
La pandemia ha creato molta confusione nei cuori di tutti, le certezze che
avevamo si sono frantumate, le divisioni sono aumentate… Maria, Regina della
Pace, da sempre ci invita alla preghiera, la preghiera del Rosario. Ci dice di non
avere paura perché suo Figlio si è fatto uomo per noi! Lui solo potrà salvarci!

Con questa certezza sono continuati i lavori del Villaggio Speranza a
Medjugorie e siamo lieti di informarvi che dalla primavera del prossimo anno
potranno essere agibili i primi locali di una parte della costruzione. Già fin d’ora
invitiamo i pellegrini che si recheranno a Medjugorie a visitare la struttura.

Il nostro caro Pietro Jacopini ha realizzato una bellissima mostra fotografica, con immagini inedite, che racconta la storia di fede di Medjugorie dalle prime apparizioni, 40 anni fa. La mostra sarà allestita in maniera permanente nel salone del Villaggio Speranza.

Pietro Jacopini, essendo vissuto tanti anni con la beata Madre Speranza, ha voluto dedicare a Lei questa casa, nella certezza che potrà diventare un luogo dove si annuncia l’Amore Misericordioso del Signore a tutti i pellegrini! Chiunque visiterà il Villaggio Speranza potrà conoscere la vita e le virtù della Beata Madre Speranza con video e testimonianze!

Tramite il nostro sito www.associazionesperanza2009.com comunicheremo la data dell’apertura e le informazioni sulle attività che verranno promosse nel Villaggio Speranza.
Vi invitiamo inoltre ad unirvi a noi spiritualmente in comunione di preghiera recitando il S. Rosario il giorno 8 e 25 di ogni mese.

Vogliamo ancora una volta ringraziare tutte le persone che in questi anni ci hanno sostenuto, sia con la preghiera che con le loro offerte. Chiediamo ancora un sostegno concreto da parte vostra con un piccolo contributo per ultimare i pagamenti e le spese finali di arredi, acqua, luce e gas. Il vostro aiuto è fondamentale! Grazie.

Auguriamo a voi, alle vostre famiglie, un Natale pieno di Speranza e Amore che possiate sentirvi amati dal Signore e sorretti nel suo grande Abbraccio!
Vi aspettiamo a Medjugorie… Buon Natale!

Il Presidente
Matteo Brillarelli

San Giuseppe, uomo del silenzio

Nell’udienza generale di ieri, 15 dicembre, il Papà si è soffermato su un aspetto di San Giuseppe davvero interessante, soprattutto per il periodo di preparazione al Natale che stiamo vivendo: il suo silenzio.

Il silenzio di San Giuseppe non è un essere taciturno, riservato. È molto di più. Sant’Agostino scrive: «Nella misura in cui cresce in noi la Parola – il Verbo fatto uomo – diminuiscono le parole». San Giuseppe incarna perfettamente questo pensiero e ci invita, con il suo silenzio, a fare spazio alla Parola fatta carne che viene in mezzo a noi.

Stare in silenzio non è quindi un gesto statico, un subire la vita. Stare in silenzio ci permette di stare in ascolto. L’assenza delle nostre parole, spesso vane e vuote, ci permette di fare spazio all’unica Parola che ci salva.

E allora, cari amici, quale tempo migliore dell’avvento per fare silenzio, per fare spazio a Dio che si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi? Il Papa ci esorta a coltivare il silenzio nella quotidianità delle nostre giornate: il silenzio ci permetterà di guardarci dentro, che ci piaccia o no, senza paura, perché la profondità del cuore cresce col silenzio.

Auguriamo a noi e voi di poter raggiungere in questo periodo di Avvento proprio la profondità del cuore per poter accogliere e ascoltare Gesù.


Maria, donna umile e gioiosa

Cari amici dell’Associazione Speranza, la riflessione che vi proponiamo in questa seconda settimana di Avvento, non poteva non avere come protagonista lei, la Madonna.

Nell’Angelus della solennità appena trascorso Papa Francesco sottolinea l’umiltà di Maria, umiltà intesa come quella povertà che ci libera perfino (e soprattutto) da noi stessi per lasciare spazio a Dio. E solo quando Gli lasciamo davvero spazio Lui può compiere in noi grandi cose.

Vi riportiamo di seguito il teso integrale dell’Angelus per accompagnarvi nelle meditazioni in preparazione al Natale e con l’augurio che questo prezioso tempo di Avvento ci aiuti a fare spazio a Dio che si fa uomo per compiere nella nostra vita grandi meraviglie.

Annunciazione di Leonardo da Vinci | Opere | Le Gallerie degli Uffizi
Annunciazione, Leonardo da Vinci, 1472-1475 circa, Galleria degli Uffizi

«Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il Vangelo della Liturgia di oggi, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, ci fa entrare nella sua casa di Nazaret, dove riceve l’annuncio dell’angelo (cfr Lc 1,26-38). Tra le mura di casa una persona si rivela meglio che altrove. E proprio in quella intimità domestica il Vangelo ci dona un particolare, che rivela la bellezza del cuore di Maria.

L’angelo la chiama «piena di grazia». Se è piena di grazia, vuol dire che la Madonna è vuota di male, è senza peccato, Immacolata. Ora, a questo saluto Maria – dice il testo – rimane «molto turbata» (Lc 1,29). Non è solo sorpresa, ma turbata. Ricevere grandi saluti, onori e complimenti a volte rischia di suscitare vanto e presunzione. Ricordiamo che Gesù non è tenero con chi va alla ricerca dei saluti nelle piazze, dell’adulazione, della visibilità (cfr Lc 20,46). Maria invece non si esalta, ma si turba; anziché provare piacere, prova stupore. Il saluto dell’angelo le sembra più grande di lei. Perché? Perché si sente piccola dentro, e questa piccolezza, questa umiltà attira lo sguardo di Dio.

Tra le mura della casa di Nazaret vediamo così un tratto meraviglioso. Com’è il cuore di Maria? Ricevuto il più alto dei complimenti, si turba perché sente rivolto a sé quanto non attribuiva a sé stessa. Maria, infatti, non si attribuisce prerogative, non rivendica qualcosa, non ascrive nulla a suo merito. Non si autocompiace, non si esalta. Perché nella sua umiltà sa di ricevere tutto da Dio. È dunque libera da sé stessa, tutta rivolta a Dio e agli altri. Maria Immacolata non ha occhi per sé. Ecco l’umiltà vera: non avere occhi per sé, ma per Dio e per gli altri.

Ricordiamoci che questa perfezione di Maria, la piena di grazia, viene dichiarata dall’angelo tra le mura di casa sua: non nella piazza principale di Nazaret, ma lì, nel nascondimento, nella più grande umiltà. In quella casetta a Nazaret palpitava il cuore più grande che una creatura abbia mai avuto. Cari fratelli e sorelle, è una notizia straordinaria per noi! Perché ci dice che il Signore, per compiere meraviglie, non ha bisogno di grandi mezzi e delle nostre capacità eccelse, ma della nostra umiltà, del nostro sguardo aperto a Lui e anche aperto agli altri. Con quell’annuncio, tra le povere mura di una piccola casa, Dio ha cambiato la storia. Anche oggi desidera fare grandi cose con noi nella quotidianità: cioè in famiglia, al lavoro, negli ambienti di ogni giorno. Lì, più che nei grandi eventi della storia, la grazia di Dio ama operare. Ma, mi domando, ci crediamo? Oppure pensiamo che la santità sia un’utopia, qualcosa per gli addetti ai lavori, una pia illusione incompatibile con la vita ordinaria?

Chiediamo alla Madonna una grazia: che ci liberi dall’idea fuorviante che una cosa è il Vangelo e un’altra la vita; che ci accenda di entusiasmo per l’ideale della santità, che non è questione di santini e immaginette, ma di vivere ogni giorno quello che ci capita umili e gioiosi, come la Madonna, liberi da noi stessi, con gli occhi rivolti a Dio e al prossimo che incontriamo. Per favore, non perdiamoci di coraggio: a tutti il Signore ha dato una stoffa buona per tessere la santità nella vita quotidiana! E quando ci assale il dubbio di non farcela, o la tristezza di essere inadeguati, lasciamoci guardare dagli “occhi misericordiosi” della Madonna, perché nessuno che abbia chiesto il suo soccorso è stato mai abbandonato!» (Angelus Solennità dell’Immacolata 2021)